La nazionale della Libertà

“Molto più di una squadra di calcio: una squadra di UOMINI”

GENNAIO 1937

Sono passati solo sei mesi dal golpe reazionario nel protettorato marocchino in cui è di stanza parte dell’esercito iberico al comando di Francisco Franco. La Guerra Civile spagnola è considerata la prova generale della Seconda guerra mondiale avendo visto, sin da subito, la contrapposizione tra due schieramenti che qualche anno dopo si sarebbero affrontati su scala mondiale: da un lato le forze fasciste, sostenute dalla Germania di Hitler e dall’Italia di Mussolini; dall’altro le forze repubblicane appoggiate dall’Unione Sovietica e dalla Francia governata dal Fronte Popolare.
Il Governatore del Governo basco, formato il 6 ottobre del 1936, governa solo una delle quattro province basco-spagnole rimaste ancora repubblicane dopo che due si sono schierate con gli insorti fin dall’inizio della sollevazione e la Gipuzkoa è caduta a settembre dopo una rapida battaglia. Il Governo basco non ha le risorse per sopperire alla carenza di mezzi e per questo motivo istituisce una raccolta fondi per l’acquisto di un aereo governativo. Subito si pensa ad una partita di calcio con l’unico obiettivo di contribuire alla raccolta. 

7 FEBBRAIO 1937
Stadio san Mames di Bilbao 
AZIONE NAZIONALISTA BASCA VS PARTITO NAZIONALISTA BASCO

Lo stadio viene letteralmente invaso e più di ventimila persone assistono a un mach divertente e mozzafiato. Il primo tempo si conclude 4 a 3 e dopo un secondo tempo spettacolare la partita finisce 7 a 5 per l’Azione Nazionalista Basca. Subito dopo il triplice fischio dell’arbitro, visto il successo di pubblico, si pensa di creare una vera ambasceria sportiva con l’obiettivo di raccogliere fondi non per acquistare armi ma per aiutare i feriti e le vedove del conflitto. Una pura missione umanitaria e pacifica per allievare le conseguenze prodotte dalla Guerra Civile ed ottenere aiuti politici dalle altre nazioni.
Viene stabilito che i giocatori non riceveranno alcuno stipendio se non un rimborso per i vari spostamenti. La divisa è una maglia verde, pantaloni bianchi con inserti rossi, calzini neri con inserti bianchi e rossi e lo stemma quello del governo basco. Nasce così una squadra di uomini, di fratelli. Nasce così una leggenda del calcio: Euzkadi

26 APRILE 1937
Stadio Parco dei Principi di Parigi
EUZKADI VS RANCING CLUB DE PARIS

La prima storica formazione è composta da:

GREGORIO BLASCO (portiere)
PABLO BARCOS PABLITO (difensore)
SERAFIN AEDO (difensore)
LEONARDO ZILAURREN (centrocampista)
JOSE MUGERZA (centrocampista) 
ROBERTO ETXEBARRIA (centrocampista)
LUIS REGUEIRO (attaccante e capitano)
JOSE IRARAGORRI (attaccante)
ISIDORO LANGARA (attaccante)
ENRIQUE LARRINAGA (attaccante)
GUILLERMO GOROSTIZA (attaccante)
PEDRO VALLANA (allenatore)

In campo non c’è storia. Nel primo tempo doppietta di Langanara, attaccante della Oviedo, che sigla il definitivo 3 a 0 nella ripresa dopo un pasticcio della difesa parigina.
Fuori dal campo la Storia si fa sentire. 
Durante la partita, a circa 900 chilometri di distanza dallo stadio parigino, si sta compiendo uno degli atti più tristemente famosi di tutta la Guerra Civile. La Lufwaffe tedesca, a supporto dei nazionalisti e con il sostegno dell’Aviazione legionaria italiana, ha bombardato la città spagnola di Guernica. Circa 300 morti, case e edifici distrutti, sfollati e feriti dappertutto. La notizia devasta il ritiro della nazionale basca e i giocatori si caricano ancor di più convinti che ora più che mai occorra continuare per contrastare il pericolo che rappresentano insieme nazisti e fascisti. 

6 MAGGIO 1937
Stadion Letnà, Cecoslovacchia
EUZKADI VS SELEZIONE PRAGHESE

Dopo la partita in Francia la selezione dei migliori giocatori dei club cittadini di Praga si offre per giocare contro la selezione basca. La nazionale Cecoslovacca è una delle più forti al mondo: ai mondiali del 1934 ha perso la finale con l’Italia padrone di casa allenati dal commissario tecnico Pozzo e nei successivi mondiali del 1938 verrà eliminata dal Brasile del grande Leonidas. La partita è bellissima e i tifosi la seguono con trepidazione. Euzkadi si porta in vantaggio con Langara ma i cechi pareggiano al 21’ con il gol di Püc. Dopo soli quattro minuti Svodoba porta avanti i suoi ma ci pensa Larrinaga a pareggiare i conti. Grande equilibrio in campo fino al minuto 68 quando Hrüska batte il portiere basco. Risultato finale 3 a 2 per la selezione cecoslovacca.
Nonostante l’esito della partita il pubblico ha omaggiato gli 11 di Vallana e gli incontri sugli spalti tra i vari rappresentanti politici di diverse nazioni hanno contribuito ad aiutare la missione basca. 
Inizialmente il piano degli organizzatori prevedeva di disputare un paio di partite a Parigi ma la tournée, iniziata in Francia e proseguita in Repubblica Ceca, porterà Euzkadi in Polonia, Unione Sovietica, Norvegia, Danimarca e, nell’autunno del 1937, in Messico, Cuba e Argentina, dove fu proibito dalla FIFA ai giocatori baschi di scendere in campo. 

AGOSTO 1939

Finisce qui, a Città del Messico, l’avventura di questi uomini che partita dopo partita hanno lasciato un ricordo indelebile nella memoria degli appassionati di calcio e un contributo fondamentale alla lotta contro il fascismo. Le gioie per le vittorie; i dolori per i bombardamenti e la perdita di alcune delle città più importanti come Bilbao; l’accoglienza calorosa in Francia, Cecoslovacchia e Messico e l’apoteosi a Mosca; la fuga dalla Polonia e l’abbandono argentino; il senso di solidarietà e di appartenenza di alcuni e il tradimento di altri compagni; l’attività politica sugli spalti e il denaro raccolto e devoluto alle vittime della guerra e ai bambini in esilio. 
Un messaggio antifascista di solidarietà e pace diffuso attraverso uno degli sport più amati e seguiti: il calcio. Un gruppo di calciatori, tra i migliori dell’epoca, che ha disputato una partita durata anni che li ha fatti diventare una squadra di UOMINI. Con l’affermarsi della dittatura franchista la nazionale basca riprese a giocare nel 1979 quando organizzò un’amichevole contro l’Irlanda disputata a Bilbao e finita 4 a 1 per i baschi. 

Quello di oggi mi sembra un atto simbolico esemplare. Un popolo che dimostra entusiasmo e fede incrollabile nel trionfo non può essere vinto. Ci troviamo agli albori della vittoria e presto udiremo la voce della libertà glorificare le nostre montagne. È pertanto necessario che tutti, voi e noi, compiamo lo sforzo finale con lo sguardo fisso su questa vittoria che non può sfuggirci, perché nella tragedia e nella sfortuna possiamo dirci degni di essa.

Viva Euzkadi libera, viva la Repubblica, viva la Libertà. 

Di Chiara Civitarese

Immagine di copertina di Marco Bertinelli

Scopri tutte le attività