Novenoveposti

“E vien da pensare che se non fosse che si deve chiudere, resteremmo qui per sempre”

VENERDÌ 20 OTTOBRE 2017.

GRAN SERATA INAUGURALE DEL NOVENOVEPOSTI AL TEATRO YGRAMUL.

Accogliamo i nuovi soci con un bicchiere di vino abruzzese in mano e molti sogni in testa. Musica, giochi, un salotto per ballare, per suonare, per parlare. Un luogo per pensare insieme alla costruzione di uno spazio comune che abbia la Storia, la Cultura, la Musica, la Condivisione dei Saperi al primo posto, il tutto condito con immancabile Swing. Non un evento fra perfetti sconosciuti ma una festa fra persone che hanno qualcosa da dirsi. Vi aspettiamo venerdì sera.

GIOVEDÌ 7 SETTEMBRE 2017

In un bar della periferia di Roma incontro per la prima volta Lucia. In realtà l’avevo già vista a uno dei miei tour, quello al ghetto per la precisione. Ma quella sera ci siamo date appuntamento per parlare di un progetto, anzi, di un sogno.

– Ciao, Chiara.

– Ciao Lucia, prendi qualcosa?

– Uno spritz.

– Perfetto, due spritz grazie.

A quei due spritz se ne sono aggiunti degli altri quella sera. E tra una bevuta e l’altra Lucia mi propone qualcosa che, di lì a poco, avrebbe cambiato le nostre vite.

– A San Cleto c’è un teatro, il teatro Ygramul, diretto da Vania Castelfranchi. È uno spazio bellissimo, perfetto per iniziare a costruire un percorso insieme. Affittiamolo qualche giorno a settimana e utilizziamolo per condividere le nostre passioni: io lo Swing, tu la Storia. Che ne dici?

Come avrei potuto ignorare questa proposta. Un teatro per condividere i nostri saperi e le nostre passioni. Dopo qualche giorno ci incontriamo a San Cleto per vedere il posto. Lì conosco Marco. In apparenza non avevamo niente in comune. Io una racconta Storie per le strade di Roma, Lucia un’insegnante di swing, Marco un magazziniere con un talento innato per l’artigianato. Ma quando siamo entrati in quel teatro ognuno di noi ha iniziato a fantasticare su quel posto e i nostri occhi hanno iniziato a brillare. Questa è la cosa che ci continua ad accomunare

– Questo angolo è perfetto per un baretto.

– E che proponiamo?

– Be, sicuramente spritz.

– Anche vino.

– Potrei portare il vino dall’Abruzzo: trebbiano,montepulciano. Raccontiamo la Storia della mia terra anche qui.

– Ci sarà tanto lavoro da fare. Va svuotato, sistemato, acchittato per bene. Dobbiamo vedere cosa manca, cosa comprare, come organizzare gli spazi, come gestirlo.

– E allora iniziamo.

– Si, prima prepara tre spritz.

È quello, piano piano, è diventato il nostro baretto sociale. Così il giovedì era l’ora dello spritzetto al novenove (che poi se ripenso a come è nata l’idea dello spritzetto mi viene ancora da sorridere). Così il giorno che è morta la cantante dei The Cranberries abbiamo deciso di cantare Dolores e bere rosso. Così è nato il Defaticante di Natale, una serata all’insegna del buon vino, dei giochi da tavola e della buona musica per riprendersi dagli affanni delle feste.

– Il foyer è davvero grande. Stupendo.

– Si, anche qui c’è molto lavoro da fare. Sistemare, riverniciare, arredarlo bene.

– Be, questo piccolo palco nel foyer ci permetterebbe di fare diverse serate carine. Qui metti i musicisti, lì i tavolini. C’è anche lo spazio per ballare volendo.

Esattamente nel foyer abbiamo ospitato l’incontro per far conoscere Metrofficine, un progetto nato per la promozione dell’aiuto reciproco, della sostenibilità economica e ambientale. Sempre lì abbiamo presentato dei libri di scrittori emergenti e non che ci hanno permesso di discutere di tematiche politiche, sociali, civili ed economiche. Sempre lì nel foyer abbiamo organizzato la serata San Valenti80 – Scapoli VS Ammogliati, Musica e giochi al tempo delle mele, per tutti quelli che a San Valentino vengo al novenoveposti a bere vino rosso, ascoltare buona musica rigorosamente anni Ottanta e sfidare gli amici a colpi di giochi da tavola. In quello spazio…

– Oh ma venerdì perché non organizziamo qualcosa di Storia?

– Tipo?

– Tanto tempo fa sulla strada che conduceva a Tebe troneggiava la Sfinge che bloccava il passo ad ogni viandante e testava la loro intelligenza ponendo loro un enigma. Sfidiamo la Sfinge.

Così è nato il ciclo di serate L’enigma della sfinge, un vero e proprio viaggio nel tempo. Un venerdì sera puoi far baldoria\anche giocando con la storia.\Immagina l’atmosfera nel foyer di un teatro sorseggiando del buon vino\e te che giochi con Che Guevara, Dante, Giulio Cesare e Caino.\Tra indovinelli e giochi da fare in squadra\passerai una serata divertente e leggiadra.

E poi le proiezioni di film, Figli come noi e Sulla mia pelle tra i tanti; le serate di musica swing, blues e jazz con tanti musicisti che hanno riempito questo posto di bella musica. E le lezioni di ballo swing di Lucia; i diversi workshop che abbiamo ospitato; il laboratorio-spettacolo Jump for Joy con l’intento di ripercorrere la musica afro-americana, dal blues al jazz accanto ai balli che l’hanno accompagnata, dallo swing al lindy hop; le attività con i bambini; i tanti incontri con le altre realtà del territorio per far conoscere e mettere a disposizione lo spazio del Teatro; le collaborazioni con le altre associazioni per aiutare il quartiere;  gli aperitivi culturali; le letture per bambini;  gli spettacoli teatrali che abbiamo ospitato; le mostre fotografiche; i compleanni festeggiati.

– Oh ma secondo voi qui una libreria ci starebbe bene?

– Ci starebbe bene anche uno spritz ora.

– Si vero, ma la libreria?

– Marco la fai tu?

– Facciamo una libreria?

-No, facciamo una biblioteca, La piccola biblioteca di Miriam e la mettiamo a disposizione di tutti. Uno spazio per leggere, scambiarsi libri, studiare.

Così, da un’idea di Lucia, è nata la biblioteca. Con più di cinquecento testi tutti catalogati da lei e sistemati in ordine di argomento. Testi sulla Shoah, sulla Resistenza, sulla Storia per i bambini, sulla città di Roma. Fumetti, romanzi, libri di testo. Un angolo che a vederlo sembrava il paradiso.

I dettagli fanno la differenza. E noi abbiamo fatto la differenza perché al dettaglio siamo stati sempre attenti. Sia per la scelta delle serate sia per l’arredamento del posto che Marco ha personalizzato con le sue lampade artigianali, i suoi quadri, le sue ore e ore passate a sistemare, riverniciare, spostare tavoli, inventare spazi e renderli magici.

– Oh sapete che io adoro il whisky sì?

– Lo sappiamo Marco, ma qui abbiamo vino e spritz.

-Dovremmo fare una serata degustazione.

Così è nato Whisky to the People, una serie di serate di degustazione whisky con un esperto, Luigi, che ha accompagnato i partecipanti con indicazioni utili per un’ottimale degustazione e con informazioni sulla produzione e la Storia di questo amato distillato.

– Oh, ma un nome lo vogliamo trovare a questo posto?

– Be, si chiama teatro Ygramul.

– Si ma noi come ci chiamiamo?

– Ars Editour non va bene. Cioè qui proponiamo cose diverse, siamo anche altro.

– Ma secondo voi qui quante gente possiamo far entrare.

– Guarda, Vania ci ha detto che da regolamento possono entrare 99 persone. Ma che c’entra con quello che stavo dicendo.

– Niente scusa, fammi uno spritz dai.

– Oh, 99.

– Bhe?

– 99 posti.

Novenoveposti. Perfetto. Marco, al logo ci pensi tu vero?

– Si, tu finisci di preparare gli spritz, due normali e uno con il collutorio per Lucia.

Libri, Storia, Musica, Vino. Per noi tre quel posto era diventato il nostro posto. Il posto in cui pensare le nuove attività, il posto in cui organizzarle, il posto dove pian piano ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a volerci bene. Un posto dove fare qualcosa o non fare niente. Un posto da condividere insieme agli amici. Un luogo dove il pensiero all’affitto da pagare c’era ma la cultura, la cultura sempre. Un luogo dove ridere, ridere sempre. E quanto abbiamo riso.

– Oh stavo pensando parlando con Carlo. Noi abbiamo un teatro giusto?

– Giusto.

-Be, allora perché non lo facciamo noi uno spettacolo?

– In che senso?

Ma questa è un’altra Storia, un’altra Bella Storia che vi racconterò.

Le Storie, la Storia. Questa è la materia di cui è fatto il sogno che da quel settembre del 2017 io, Marco e Lucia abbiamo sognato: IL NOVENOVEPOSTI. I nostri occhi oggi brillano a vederlo chiuso. Ma ritorneremo a sognare, a costruire e a condividere il nostro sogno perché vien da pensare che se non fosse che si deve chiudere, resteremmo qui per sempre.

Di Chiara Civitarese

Immagine di copertina di Marco Bertinelli

Dedicato a Lucia Mazzanti e Marco Bertinelli, due amici che hanno creduto in me e mi hanno fatta entrare in un Bel Sogno.

Scopri tutte le attività